Cison di Valmarino? Tra gli itinerari in Italia da scoprire questo è uno dei meno noti. Eppure la sua bellezza dovrebbe fare da volano e le opportunità che hanno gli escursionisti in questo sito sono davvero interessanti. E’ un luogo dove è perfetto andare se cercate escursioni facili per famiglie perché ha sentieri ben definiti ed un bivacco, quello Ai Loff, molto ben attrezzato. Se state organizzando le vostre ferie e la montagna ha vinto sul mare, ecco un articolo che potrebbe davvero interessarvi.
Cison di Valmarino? Posto bellissmo.
Le cime che circondano Cison di Valmarino (vicino Treviso), infatti, arrivano fino a 1358 m di altezza (Col de Moi) e presentano versanti molto ripidi a sud mentre digradano con bei pendii alberati nel versante bellunese a nord.
I sentieri che solcano questi monti sono ben segnati e battuti, alla portata di molti escursionisti con dislivelli di circa 700-800 m. Un punto di riferimento ben preciso è il bivacco Ai Loff situato a 1050 m sotto il Crodon del Gevero su un bel balcone che si affaccia sulla pianura trevigiana.
Percorso ad anello a Cison di Valmarino
C’è un percorso a Cison di Valmarino che si può completare ad anello ritornando al punto di partenza con un tragitto a tratti alpinistico. Questo percorso si svolge quasi completamente in cresta con scorci panoramici stupendi sulla pianura e montagne circostanti.
Potrete parcheggiare in paese vicino alla chiesa (a circa 255 m) salendo poi a piedi, per circa 20 minuti, la strada che porta dietro a Castel Brando da dove si sale la china che gradualmente porta in cresta. Il sentiero è ben tracciato e segnato da bolli rossi. Dovete seguire le indicazioni per Villa Mary, piccolo bivacco in muratura che sorge appena sotto la cresta, utile come punto di riparo, che si raggiunge dopo circa 45 minuti.
La salita a Cison di Valmarino
Per salire alla vetta del Cison di Valmarino c’è un facile sentiero ben segnalato e alcuni gradoni rocciosi, mai pericolosi o esposti, seguendo le indicazioni per il Crodon di Farega. Dopo alcuni saliscendi arrivate in una forcella ampia da dove si sale per ripide balze al monte di cui sopra (905 m) caratterizzato da ampio terrazzo molto adatto a campeggiare.
Proseguite per una leggera salita sempre in cresta seguendo l’indicazione per valle del Diavolo. Da qui un breve tratto di pochi metri di cengia esposta ma attrezzata con corda permette di scendere in un altra forcellina verso sinistra (2 ore).
Un gradone roccioso di 1° permette di riportarsi in cresta che si percorre fino ad entrare a sinistra nel bosco (seguire i segni rossi). Questa discesa ripida verso S-O ci permette di aggirare uno strapiombo che interrompe la cresta e raggiungere la cengia esposta (circa 100 metri) che a sua volta ci porta sotto la parete del Monte Schiaffet (1117 metri). La cengia è esposta ma ben gradinata con possibilità di appigli sicuri su roccia e radici (possibilità di attrezzare il traverso) e pertanto è solo l’esposizione che può creare un po’ di apprensione. Raggiunta la forcellina (a destra sentiero bollinato che percorre la Valle del Diavolo e raggiunge il piazzale Peroz) si inizia la salita della parete del monte Schiaffet che con arrampicata su roccia ed erba (2 passaggi di 2° di cui 1 attrezzato con corda) porta alla piccola cima (2 ore e 45 minuti).
Ora si scende per cresta fino a giungere in pochi minuti in Forcella del Diavolo (1050 metri, 2 ore e 55 minuti). Dalla forcella del diavolo si può scendere a dx per il sentiero dell’Arco (passando sotto il meraviglioso arco naturale) raggiungendo in 45 minuti il piazzale Peroz e poi per strada asfaltata il parcheggio della chiesa in altri 45 minuti. Altrimenti procedendo dalla forcella verso sinistra per cengia si risale nuovamente in cresta (ora facile) percorrendo altri sentieri che portano al bivacco Ai Loff.
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