Cosa accadrà ai rifugi d’estate dopo il Coronavirus? Lo scenario non è dei più chiari. Sarà una stagione all’insegna delle limitazioni anche e soprattutto dal punto di vista dei viaggi e gli esperti della montagna si chiedono cosa aspettarsi tra qualche settimana. La gente probabilmente eviterà il mare per il troppo caldo (pensate alle mascherine in spiaggia) e salirà in alta quota per godersi il fresco e posti dove la distanza sarà più facile da mantenere. Sul futuro prossimo parlano gli esperti.
Le dichiarazioni degli esperti
Sui rifugi d’estate dopo il Coronavirus dice la sua Alberto Giovannini, di Governolo, che con la moglie Monica da alcuni anni gestisce il Rifugio Finonchio F.lli Filzi a Serrada di Folgaria, in provincia di Trento, a quota 1.620 metri:
La nostra licenza è equiparata a quella degli alberghi e dei ristoranti in Trentino. Ovvero ristorazione con somministrazione cibo. E quindi per tenere aperto dovremmo rispettare le stesse procedure: distanza di un metro tra le persone, sanificazione fino a 4 volte al giorno, probabilmente anche provare la febbre ai clienti. Con la differenza che chi conosce i rifugi, in particolare il nostro, sa che gli spazi interni ed esterni sono limitati.
Non solo:
Nei giorni scorsi abbiamo avuto una conference-call tra i gestori dei 146 rifugi gestiti dalla Sat e l’Azienda Sanitaria perché noi abbiamo anche l’obbligo, da contratto, abbiamo l’obbligo di non rifiutare alloggio in caso di emergenza da temporale. Come la mettiamo? Senza contare poi che subentra anche un problema di tutela di salute per noi: la gente quando mangia ovviamente si toglie la mascherina e chi controlla il nostro rischio?.
Possibili soluzioni
Tra le possibili soluzioni circa una corretta gestione dei rifugi d’estate dopo il Coronavirus si paventa la possibilità di differenziare i rifugi a seconda dell’altitudine. Sempre Giovannini sembra comunque certo che la stagione, in qualche modo, vedrà la luce e lo spiega con queste parole:
Fin dalla fine di aprile in Trentino hanno dato il permesso alle escursioni rimanendo nel comune di residenza. I locali, come sempre, dovrebbero venire ma il punto di domanda è sugli altri. Si potranno muovere? Andiamo incontro ad una perdita dei due terzi rispetto al passato. Dovendo pagare più personale per rispondere alle richieste del decreto sicurezza. Ci aspettiamo un azzeramento dei costi di affitto, altrimenti lavoreremmo in perdita.
Ci vorrà ancora tempo per sapere come finirà questa storia sui rifugi d’estate dopo il Coronavirus. Usa questo tempo libero anche per studiarti tutte le opzioni di sicurezza per quando tornerai a fare le tue escursioni. Come? Usando la nostra app per smartphone e tablet che condivide mappe e foto delle gite di tutti gli escursionisti d’Europa per creare un prezioso ed importante network di informazioni sulla montagna e le sue condizioni climatiche. Testala. Lo puoi fare da qui download per iOs e da qui download per Android.