La montagna può essere pericolosa. Non smetteremo mai di ripeterlo: è un nostro dovere mettere in guardia gli appassionati di montagna ai possibili pericoli nelle escursioni perché, per quanto piacevole sia quest’attività, ci si confronta pur sempre con la Natura Selvaggia. E’ in quest’ottica e non certo per un piglio morboso che raccontiamo la triste storia che è capitata a questa mamma italiana. Cos’è successo? Com’è successo? Ecco come sono andati questo tristi fatti.
Non mancano i pericoli nelle escursioni. Non dimenticatelo mai. Per godervi a pieno la gioia delle monatagna ci si deve sempre approcciare nel massimo della sicurezza. Abbassare la guardia può essere fatale, come è capitata a questa sfortunata mamma.
La tragedia in Alto Adige
Descrive, purtroppo, bene i possibili pericoli delle escursioni questa recente tragedia avvenuta sulle montagne dell’Alto Adige. Elisa Montanucci, trevigiana di 40 anni, madre di due figli, ha perso la vita durante un’escursione al lago di Grießbach, in Valle Aurina, nel pomeriggio di ieri, martedì 23 giugno. Sul posto è intervenuto il Soccorso alpino dell’Alpenverein Südtirol che ne ha recuperato il corpo, ormai senza vita.
La dinamica dell’incidente
Elisa Montanucci, nata a Umbertide (in provincia di Perugia) ma residente in Via Libertà a Casale sul Sile, si trovava in località San Pietro e, insieme al marito e ai due figli, aveva iniziato l’escursione al lago di Grießbach, in alta quota. A un certo punto della camminata i suoi familiari hanno deciso di fermarsi perché i bambini, di 8 e 10 anni, erano stanchi. Elisa però ha deciso di continuare in solitaria. Alle ore 18 non era ancora rientrata e, al lago, nessuno l’aveva vista. Il suo cellulare squillava ma senza dare risposta. A quel punto il marito Fabio Boscolo, 42 anni, ha allertato i soccorsi che, utilizzando il geolocalizzatore del telefono della donna, hanno fatto la tragica scoperta intorno alle ore 20.30: la 40enne è precipitata a terra dopo una caduta di diversi metri. Inutili i soccorsi: l’impatto le è stato fatale.
Chi era la vittima
La donna lavorava nella filiale di Treviso della Banca popolare di Verona, in pieno centro città, mentre il marito Fabio è il titolare del negozio di caccia e pesca “Big Fish – carpfishing products” di Preganziol. Erano tutti e due amanti della montagna e si trovavano in Valle Aurina per trascorrere qualche giorno di relax insieme ai figli. Il sindaco, Stefano Giuliato, ha voluto esprimere ai familiari della donna la vicinanza di tutta la comunità di Casale sul Sile.
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