I leoni di montagna stanno mutando come buona parte della Natura. Cose che accadono per colpa dei sempre più repentini cambiamenti climatici e che impongono anche un importante predatore di riscrivere le sue regole di sopravvivenza. Questa specie, in quel di Los Angeles, sta abbandonando le abitudini crepuscolari per vivere a pieno la notte, un adattamento inatteso ed estremo dettato appunto dalla voglia di sfuggire alla crescente presenza umana. Ecco cosa raccontano in merito gli esperti.
Leoni di montagna, come stanno cambiando
Ciò che noi conosciamo anche come “puma” ha da sempre vissuto una vita solitaria e riservata, ben distante dalle grinfie dell’uomo. Ecco perché l’espansione urbana e l’invasione del suo habitat lo sta forzando a una trasformazione radicale. Quale? Divenire una creatura della notte per poter agire in un mondo dove il territorio selvatico è sempre più ristretto ma almeno meno condiviso con le attività umane. Un cambiamento importante che sottolinea come questi animali selvatici (ma non solo) cercano di sopravvivere in un ambiente sempre più controllato dall’uomo.
Lo studio
I grandi cambiamenti dei leoni di montagna sono stati svelati dalla scienza, nello specifico da uno studio pubblicato su Biological Conservation in cui si evidenzia come i puma nella regione di Los Angeles abbiano spostato le loro attività quasi esclusivamente nelle ore notturne. Fino a pochi anni fa, i leoni erano più proattivi in prossimità dell’alba e al crepuscolo. Ecco cosa recita la ricerca:
“Nella regione di Los Angeles, i leoni di montagna stanno dimostrando grande adattabilità. Ma questo comportamento è soprattutto un indicatore delle difficoltà che affrontano in un territorio sempre più condiviso con le attività umane. I risultati hanno mostrato che, nelle aree caratterizzate da un’alta presenza umana, i leoni tendono a rimanere inattivi durante il giorno e ad essere più attivi durante la notte. Questo comportamento riduce il rischio di incontri con le persone e dimostra una strategia per coesistere in spazi condivisi.”
Le dichiarazioni
Una novità così sottolineata dalla ricercatrice Ellen C. Bolas:
“La flessibilità nell’attività dei leoni di montagna rende possibile la coesistenza. Questi animali stanno facendo la loro parte per condividere gli spazi naturali con noi. Nonostante l’adattamento, i leoni di montagna non si sono abituati agli esseri umani, ma conservano una paura istintiva, fondamentale per evitare conflitti e pericoli mortali, come collisioni con veicoli. Le femmine, per esempio, regolano la loro attività per proteggere i cuccioli dai maschi. Oltre alla pressione antropica, questi felini affrontano altre difficoltà, tra cui habitat frammentati, incendi, bassa diversità genetica, esposizione a rodenticidi e stress dovuto all’attività ricreativa nelle aree montuose.”
Stiamo parlando di animali persistenti nella grande Los Angeles nonostante siano limitati spazialmente in questo paesaggio in mano all’uomo. Qualcosa che deve far riflettere su quanto agiamo (non in bene) sull’ambiente circostante. Basti vedere cosa sta accadendo ai ghiacciai della Val Martello. Qualcosa che però non ci deve bloccare nel goderci le montagna ma sempre stando attenti alla sicurezza.
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