Al via il bivacco per Aldo Giustina a Pelmo. Un posto non casuale, considerando che è stata la prima cima dolomitica ad essere scalata in quel del 19 settembre 1857 dall’irlandese John Ball. Fino a poche settimane fa non aveva ancora una struttura in alta quota da poter essere utilizzata in caso di emergenza ma dal 22 settembre gli uomini del Soccorso alpino di San Vito di Cadore hanno posto rimedio. Ecco di cosa si tratta e perché porta quel nome. Buona lettura.
Bivacco Aldo Giustina, cos’è
Si tratta di un tipo “Berti” a 2836 metri di altitudine al Vant del Pelmo, vicino alla via normale, una classica ascensione dolomitica, tecnicamente non complessa anche se faticosa e con alcuni tratti molto esposti e pericolosi. Dov’è il bivacco per Aldo Giustina? Così viene raccontato dai protagonisti:
“Siamo oltre la metà della via (la vetta è a 3168 metri di quota). Il posizionamento del bivacco obbedisce a due forti motivazioni: “La prima è che volevamo ricordare due nostri amici soccorritori di San Vito di Cadore, Aldo “Olpe” Giustina e Alberto “Magico” Bonafede, che hanno perso la vita travolti da una frana durante il recupero di due alpinisti sulla Via Simon – Rossi sul Pelmo il 31 agosto 2011. Ci eravamo prefissati di portare a termine questa operazione in occasione del decennale della disgrazia, ma per gli adempimenti burocratici ci sono voluti tre anni in più. Ora però il bivacco è una realtà e lo abbiamo voluto intitolare proprio ad Aldo e Alberto. La seconda ragione è che proprio in quella zona effettuiamo parecchi recuperi di alpinisti in difficoltà. Anche la sera in cui siamo intervenuti, purtroppo invano, in soccorso dei nostri amici abbiamo bivaccato là.”
I tempi di nascita
Ci sono voluti due tentativi per vedere a buon fine la nascita del bivacco per Aldo Giustina:
- un primo tentativo è avvenuto sabato ma il tempo poi si è chiuso e l’elicottero non ha potuto volare per via delle nuvole
- domenica mattina invece le condizioni meteo hanno permesso l’operazione e, alle 7.30, l’elicottero dell’Esercito CH47, “Chinook”, di base a Viterbo, è decollato da Bolzano, per provvedere al trasporto del bivacco da Fiames (Cortina) fin sul Pelmo.
Con l’occasione è stata imbarcata anche una squadra che ha bloccato la struttura alla base, con l’assistenza di alcuni ingegneri.
Le dichiarazioni
Il responsabile del Soccorso alpino di San Vito di Cadore così si esprime sul raggiungimento di questo traguardo:
“Vogliamo che sia un bivacco solo per le emergenze per cui abbiamo tolto le brande lasciando le panche. L’auspicio è che possa essere di aiuto in caso di bisogno e difficoltà.”
Perché dedicare il bivacco ad Aldo Giustina? E’ stato un ricordo che, terminate le operazioni, la quindicina di soccorritori ha voluto riservare al collega. La Stazione del soccorso alpino, inoltre, ha voluto anche dire grazie alle numerose persone che hanno dato il loro aiuto e contributo finanziario.
Ora che sapete tutto sulla nascita del bivacco per Aldo Giustina, che forse diventerà uno dei bivacchi più belli, pensate di godervi la cima di Pelmo e sempre in sicurezza.
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