Monte Procinto: tutto quello che c’è da sapere su questo itinerario

Monte Procinto: tutto quello che c’è da sapere su questo itinerario

Monte Procinto? Se siete in cerca di nuovi itinerari di montagna questo è la più antica ferrata d’Italia. Non potete assolutamente bucarla. Un luogo dove il Mar Tirreno e le spiagge della Versilia, seppur lontane, sono in bella vista. Una vetta che sbuca dai boschi e dalle pareti dure del Monte Nona e che è affiancato da altre piccole formazioni rocciose particolarmente amate da scalatori alle prime armi. Ecco cosa c’è da sapere su questa meta sempre al centro di leggende e miti con tanto di streghe che una volta l’anno si riunivano in convegno.

Monte Procinto, la storia

La prima ascensione alpinistica “certificata” è di Aristide Bruni il 17 novembre 1879. La storia così recita:

“L’ingegnere milanese, ma residente a Firenze, era accompagnato dall’amico Cesare Dinelli e da alcuni arrampicatori locali, questi ultimi esperti cavatori di marmo abituati a scalare le pareti alla ricerca delle zone di escavazione.“

Da allora lo stesso Bruni s’impegnò molto per far scoprire ai turisti e per valorizzare le Alpi Apuane anche usando opere di sostegno e di interventi concreti. Fu in occasione del Congresso delle Sezioni CAI del 1884, svoltosi al rifugio Alpe della Grotta, che l’Aristide nazionale lanciò l’idea di realizzare un sentiero che collegasse il Callare del Matanna con il Procinto e il rifugio Alpe della Grotta, attuale rifugio Forte dei Marmi nell’ambito di un collegamento tra Palagnana e Stazzema. Un progetto che si basava anche su un itinerario, opportunamente facilitato, che consentisse di raggiungere la cima del Procinto. I lavori ebbero inizio nel 1890. L’inaugurazione avvenne il 29 giugno 1893, giorno in cui nacque la prima ferrata d’Italia.

Le dichiarazioni

Da allora il CAI ha molto creduto nell’itinerario del Monte Procinto. In merito così racconta la più grande soddisfazione:

“Sicuramente aver reso più sicura la progressione senza nulla togliere al fascino del percorso ottocentesco, rendendo così omaggio ai nostri predecessori che l’hanno ideata e realizzata.

Oggi per le ridotte difficoltà, la singolarità del luogo e per la vicinanza del rifugio CAI Forte dei Marmi, la ferrata è percorsa da numerosissime persone italiane e straniere.”

Ora che ne sapete di più sulla prima ferrata italiana al Monte Procinto, mettete in conto di farci un salto ma sempre in sicurezza.

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Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.

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