Caligine in montagna? Potrebbe essere una novità non proprio felice per gli escursionisti. Perché, nonostante la bassa umidità relativa, la visibilità rilevata nei giorni scorsi è risultata piuttosto scarsa in alta quota. Con tutti i problemi che potete immaginare. Perché? Quali sono le ragioni di queste condizioni caliginose? Ecco quel che si sa su questo tema che potrebbe essere rilevante per la sicurezza di tutti.
Caligine in montagna, la visibilità scende
La definizione di caligine così recita:
“Il movimento discendente all’interno di una zona di alta pressione (sussidenza) porta ad un riscaldamento per compressione e a un asciugamento della massa d’aria. In situazioni di questo tipo si formano delle inversioni termiche che spesso portano ad una buona visibilità al di sopra di esse. In questi giorni ci si aspetterebbe dunque di avere buone condizioni di visibilità in montagna, e invece no.”
Di chi è la colpa
Quando si riscontra la caligine in montagna, solitamente, si punta il dito su due posisbili fattori:
- la polvere del Sahara
- il fumo di incendi
La prima delle due ipotesi è subito spazzata via dal tavolo perché le traiettorie a ritroso per ricostruire la provenienza della massa d’aria giunta in Svizzera negli scorsi giorni ci spinge oltre l’Atlantico, in direzione ovest / nord-ovest. Con ogni probabilità si tratta in questo caso di particelle di fuliggine provenienti dagli incendi boschivi del continente nordamericano.
Va detto, per completezza d’informazione, che, con le particelle fuligginose che sono scese di quota, la visibilità è peggiorata ad altitudini intorno ai duemila metri, ma al di sopra di queste quote è poi di nuovo migliorata.
Quel che è certo è che il tema della caligine della montagna accende la spia sui cambiamenti climatici e come essi stiano agendo fortemente sulle nostre amate montagne. Un tema che va sempre più messo sotto i riflettori per offrire agli appassionati escursioni ad alta quota ma sempre in sicurezza.
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