I bivacchi più belli? Mai come ora sono ambiti questi posti, visto lo stress che ha chi vive oppresso nei grandi centri e rischia di non vedere davvero un cielo importante fatto di stelle e nuvole. La soluzione, se proprio non volete cambiare vita approfittando delle case a 1 euro, è almeno quella di fuggire nel fine settimana. Dove? Di località ce ne sono molte e noi vi indichiamo quelle più lodevoli. Ecco dove passare un weekend respirando a pieni polmoni.
Bivacchi più belli, quali sono
Ecco la lista dei bivacchi di montagna ideali per un pernotto.
Lombardia
“Ha riaperto da poco Capanna Dosdè, un’icona per gli amanti della montagna e per gli escursionisti, che è stata ristrutturata grazie alla volontà del CAI di Bormio insieme a Braulio, l’amaro valtellinese che con questo progetto conferma ancora di più il suo impegno nella valorizzazione del territorio montano. Capanna Dosdè è posizionata a 2824 metri nel cuore della Val Viola e rappresenta da sempre un punto di riferimento essenziale per escursionisti e alpinisti. Il restauro è durato oltre un anno e si è posto l’obiettivo di rinnovarsi e infondere nuova vita alla struttura costruita nel 1890 dal CAI di Milano. Immerso nella natura selvaggia e affacciata su un panorama di ineguagliabile bellezza, era già stata soggetta a ristrutturazioni nel 1955 e nel 1982, ma è con quest’ultimo ammodernamento che si può considerare davvero pronta per tornare ad accogliere alpinisti ed escursionisti. Sono stati mantenuti i metodi tradizionali di costruzione e i materiali autoctoni per la sistemazione della struttura cui è seguita anche una messa a punto del sentiero per raggiungerla: più sicuro e percorribile, il percorso è stato oggetto di interventi di miglioramento, che hanno reso la Capanna Dosdè ancora più accessibile e vi sono stata istallati dei pannelli illustrativi con preziose informazioni sul panorama circostante. Dal parcheggio Altumeira si ritorna verso Arnoga per 200 metri e si imbocca il sentiero a valle verso le Baite Minestra, costeggiando il torrente Viola fino alla Baita Caricci. Da qui un ponte permette l’attraversamento del corso d’acqua e si prosegue salendo su un ripido pendio, dove si gode di una vista su una profonda forra scavata dal torrente Viola. Raggiunta quota 2200 metri, al bivio si imbocca il sentiero che attraversa la Val Cantone di Dosdè sino a raggiungere il Passo e la Capanna Dosdè con una vista meravigliosa sui ghiacciai circostanti.”
Veneto
“In più occasioni, è stato definito il “bivacco più bello delle Dolomiti”. Di sicuro, il suo colore rosso sgargiante, la splendida veranda e la vista sulle più importanti vette dolomitiche quali Civetta, Agner, Tofane e Cristallo, sono elementi che giocano a favore di questa posizione in classifica. Dedicato a Margherita, giovanissima figlia di un socio CAI di Vicenza scomparsa tragicamente il 2 giugno 1975 sul Gran Sasso d’Italia. Il Consiglio Direttivo del Gruppo Alpinistico Vicentino decise subito di intitolare un bivacco alla ragazza, restava solo da scegliere dove. Alla fine venne scelto un pianoro sulla Prima Pala del gruppo delle Pale di San Lucano, nelle Dolomiti Agordine ad una quota di 2210 m. Venne inaugurato il 3 luglio 1977 ed è un prefabbricato in lamiera zincata realizzato su progetto dell’ing. Sergio Bedin che presenta 9 cuccette per dormire e un mobilio essenziale. Essendo molto conosciuto, è facile trovarlo già occupato una volta arrivati. Meglio scegliere un giorno infrasettimanale per andare a visitarlo. Prima del centro di Cencenighe (giungendo da Agordo) si gira a sinistra per la frazione Prà di Mezzo; si segue il sentiero 764 per la Val Torcol, Malga Ambrosogn, poi proseguire sul 765 fino al bivacco Margherita Bedin m. 2210.”
Toscana
“Andando negli Appennini non si poteva non fare un riferimento a Dante Alighieri: Aronte infatti era l’indovino citato nella Divina Commedia (Inferno: Canto XX vv 45-52). Fu eretto nel 1902 dalla sezione ligure del Cai (esistente dal 1880) e fu il primo rifugio costruito sulle Apuane ed è anche quello a maggior quota, a 1.642 metri di altezza sul passo della Focolaccia. “Il piccolo Gigante” ha rappresentato per generazioni un punto d’appoggio e di riparo e 120 anni di storia di questa terra. Da qui passavano gli uomini che raccoglievano la neve sul versante Nord del Monte Cavallo per portarla a valle e ci passò anche Enrico Fermi, grande amante delle vette Apuane. La struttura è a sesto acuto, un solo ambiente con cucina a legna e due tavolati sovrapposti per dormire. Dimensioni 4×6 metri, altezza circa 4 metri. Questo bivacco però è stato anche testimone dell’incuria dell’uomo che, in questo monte a cavallo tra Toscana e Umbria, devastò il territorio soprattutto negli Anni ’70 quando l’attività estrattiva riempì il monte di cave che distrussero anche le antiche fondi di acqua. L’Aronte fu abbandonato e vandalizzato fino a quando il CAI di Massa ne ricevette il comodato gratuito per 30 anni. Nel 1988 il bivacco ricevette un restauro completo, con tanto di impermeabilizzazione i intonacatura e fu considerato nuovamente agibile. Nel 2021, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha dichiarato definitivamente il Bivacco Aronte bene di interesse artistico, storico, archeologico e etno-antropologico. È possibile arrivarci da Resceto seguendo la via Vandelli e in seguito il sentiero 166. in 3 ore circa, da Campocatino seguendo il sentiero 177 fino al passo della Tombaccia e proseguendo per il passo della Focolaccia in 2 ore e mezza e ancora da Forno in 4 ore.”
I nuovi strumenti di MountaiNow
In questo vi supportiamo anche noi con la nostra app e le sue aggiunte di molte nuove caratteristiche tra cui queste principali.
Altezza della neve
E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.
Nuovi livelli di mappa
Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.