Attività fisica e alimentazione in montagna: le parole di Donatella Polvara

Attività fisica e alimentazione in montagna: le parole di Donatella Polvara

Attività fisica e alimentazione in montagna? Ne parla in modo chiaro e netto Donatella Polvara, biologa, analista di laboratorio e nutrizionista. Da anni è nel campo dell’alimentazione, ed è anche socio ordinario del CAI e membro interno del Comitato Scientifico del CAI Lombardia. Nel 2017 ha dato consigli per le strategie di integrazione ai Ragni di Lecco, Luca Schiera e Paolo Marazzi, impegnati in Patagonia. Nel tempo si è occupata di alimentazione in ambiente estremo. Ecco l’intervista di Giacomo Catalani in cui emerge la sua professionalità.

 

Giacomo Catalani:
“Qual è l’aspetto degli atleti con cui hai lavorato che ti ha colpito maggiormente?”

Donatella Polvara:
“La prima cosa che mi colpisce sempre delle persone con cui ho lavorato è la voglia e la determinazione straordinaria di queste persone nel raggiungere il loro obiettivo. La preparazione per andare alla ricerca dei propri sogni è sempre un progetto costruito su solide basi, preparato meticolosamente e con grande attenzione a tutti gli aspetti che possono determinarne il raggiungimento. L’alimentazione in questo senso è una parte che può fare la differenza, sia nella fase di allenamento per mantenere il livello di performance fisica ad alto livello, sia durante le prove vere e proprie. Durante le loro imprese è affascinante scoprire la forza di volontà di queste persone che riescono ad andare oltre il desiderio di alimentarsi perché hanno la necessità di razionare il cibo che hanno nello zaino per completare il loro percorso.”

Giacomo Catalani:
“Come si prepara e si gestisce la preparazione di queste grandi imprese?”

Donatella Polvara:
“Il nutrizionista deve entrare in sintonia completa con l’atleta perché la condivisione con l’atleta del regime alimentare è fondamentale per ottenere i risultati che si ricerca. Conoscere l’atleta, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista strettamente metabolico, è la prima cosa che un nutrizionista deve assicurarsi di fare. Ogni persona è diversa e ha necessità diverse. In questo genere di atleti questo aspetto è ancora più accentuato e quindi maggiormente importante che i professionisti che lavorano per fargli ottenere il massimo siano il più possibile consapevoli di tutte le caratteristiche, non solo atletiche. Per fare un esempio, se un atleta non è abituato a fare colazione al mattino io non obbligo a cambiare le sue abitudini ma cerca una soluzione alternativa che possa ottenere il risultato necessario, in questo caso un apporto di energia sufficiente a iniziare bene la giornata, senza toccare le routine principali.”

Giacomo Catalani:
“Quali sono gli aspetti più particolari dell’alimentazione a temperature molto basse?”

Donatella Polvara:
“A -70° gli eschimesi mangiano cibi grassi, con alto contenuto calorico, e questo senza avere problemi di colesterolo, a differenza degli americani: ciò avviene perché la temperatura in cui vivono mette il loro corpo nelle condizioni di dover bruciare, nell’immediato, qualsiasi tipo di grasso per mantenere calore. A partire dai 3-4mila metri si consuma parecchio, ma il fisico non è in grado di nutrirsi in maniera adeguata. Sono da eliminare i grassi, che non facilitano il corpo nella digestione, contando soprattutto sui carboidrati (cibi che si assimilano velocemente) e proteine; per i meno allenati, è necessario che la preparazione avvenga almeno due mesi prima: un’alimentazione corretta permette infatti ai meno esperti di prevenire il mal di montagna.”

Giacomo Catalani:
“Come si prepara lo zaino per avventure estreme?”

Donatella Polvara:
“Per prima cosa bisogna dire che oggi sappiamo che una persona più è allenata e meno consuma. Questo significa che possiamo abbandonare il concetto legato al rapporto tra il metabolismo e le chilocalorie. è importante invece calcolare il peso che possiamo sostenere e quindi quanti alimenti possiamo portare con noi. Per questo ho fatto molte ricerche per capire quali sono delle possibili soluzioni che possano avere molte calorie in poco peso. È infatti utile puntare su cibi altamente calorici o proteici con basso peso come ad esempio il pemmican, una galletta di carne essiccata, utilizzata per la prima volta dai nativi americani negli anni ’30, che può raggiungere le 1000 kcal per 100 grammi. Il cibo liofilizzato oggi dà una grossa mano perché permette di portare cibo altamente calorico in pochissimo spazio e peso e soprattutto che non ha il problema del congelamento, fondamentale per le prestazioni a temperature basse. In questo senso la preparazione alimentare è fondamentale perché quasi sempre, durante queste imprese, è impossibile anche solo avvicinarsi a un tipo di alimentazione “normale”.”

Un modo diverso di parlare di incidenti in montagna ma anche di sicurezza.

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Altezza della neve

E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.

Nuovi livelli di mappa

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