Calze da trekking quali scegliere? Un quesito importante che ci si deve porre prima di mettersi in cammino. Chiunque sia un po’ esperto di montagna, infatti, sa che buona parte della sicurezza passa dall’avere la giusta attrezzatura e le calze garantiscono che i piedi siano al caldo e quindi funzionanti. Senza di essi non potreste camminare e quindi sareste presa della natura selvaggia. Comprate bene, e non intendiamo lato prezzo. Ecco qualche consiglio per chi sta iniziando solo ora a godersi le escursioni ed ha bisogno di dritte.
Calze da trekking quali scegliere, i criteri
Sono tre le caratteristiche della calza da trekking tenere a mente.
1) La composizione della calza
La prima cosa a cui fare attenzione prima di scegliere delle calze per le attività in montagna o per il trekking è sicuramente la composizione.
Poliestere
Il poliestere è una delle fibre sintetiche più utilizzate nel settore tessile; si può usare da solo o in mischia a fibre naturali e/o sintetiche, può essere più o meno sottile e può essere lavorato per adattarsi a diverse condizioni d’uso. Le caratteristiche dei fili di poliestere sono oltre ad un’ottima tenacità e resilienza, un’elevata resistenza all’abrasione, alle pieghe e al calore, un elevato modulo di elasticità e una minima ripresa di umidità nonché una buona resistenza agli agenti chimici e fisici.
I tessuti di poliestere, grazie al basso coefficiente di assorbimento dei liquidi, non assorbono l’umidità, il che li rende impermeabili e resistenti allo sporco.
Questa sua caratteristica di impermeabilità purtroppo è anche il suo maggiore difetto poiché favorisce lo sviluppo batterico e quindi anche quello di allergie e cattivi odori. Dopo trekking intensi o con temperature estive vi accorgerete della differenza.
Il poliestere è un materiale da evitare a contatto con la pelle perché tende a soffocare i tessuti cutanei impedendogli di funzionare al meglio come termoregolatori.
Perché allora tutti utilizzano il poliestere? Il poliestere è un materiale molto economico e molto resistente!
Poliammide
Il poliammide è quasi sempre presente nelle calze realizzate a macchina poiché riesce ad aumentarne la lavorabilità e a darne struttura. Il poliammide è meglio conosciuto con il nome commerciale di Nylon. Ne esistono di tantissimi tipi ma le caratteristiche non differiscono molto: peso specifico relativamente basso, resistenza agli urti e all’usura, hanno un elevato assorbimento di umidità per questo motivo la percentuale in poliammide non dovrebbe mai superare l’8% meglio se il valore è inferiore.
Un prodotto che si definisce tecnico a nostro avviso non dovrebbe superare in nessun caso la soglia del 10%.
Elastame
L’elastan (o elastame) è una fibra sintetica costituita da poliestere e poliammide molto utilizzata per elasticizzare i tessuti. In Nord America e Australia è nota con il nome di Spandex. Dai consumatori è più conosciuta attraverso i marchi commerciali: Lycra, Elaspan, Dorlastan, Roica, Linel, Spandex, Creora. Si tratta di un filato indispensabile per dare elasticità e aderenza alla calza.
Purtroppo il sempre più alto numero di casi di intolleranza ed allergia al prodotto dovrebbero orientare il consumatore su indumenti che non ne contengano più del 10%
Polipropilene e Polietilene
Nell’abbigliamento a strati, il polipropilene e il polietilene sono le fibre più adatte a confezionare indumenti intimi da indossare nel primo strato a diretto contatto con la pelle. Oltre a fornire un buon isolamento termico, queste materie non assorbono liquidi ma li trasferiscono agli strati superiori (esterno).
Nelle fibre cave di polipropilene e polietilene esiste un canale interno, che permette di trattenere aria non solo negli spazi tra le fibre, ma anche al loro interno, aumentando il potere isolante e la protezione dal freddo.
Molto adatto anche per l’utilizzo in climi caldo-umidi, polipropilene e polietilene vengono usati nell’abbigliamento sportivo per attività intense che sottopongono il corpo ad abbondante sudorazione e frequenti sbalzi di temperatura.
Le calze Elbec in lana merinos funzionale ad esempio sono realizzate con un filato in lana merino e polietilene intrecciati assieme andando a rinforzare il merino e rendendo la calza più resistente e con una migliore ripartizione del filato naturale su tutto il piede. Questo filato accoppiato permette di avere i vantaggi di entrambi i materiali con risultato antivescica, antiodore e antisudore.
Trattamenti a base di metalli su filati sintetici
Esistono vari trattamenti che vengono fatti sui filati per aumentarne le capacità di refrazione del calore o interno-interno o esterno-esterno. Dopo pochi lavaggi tutti i trattamenti superficiali perdono completamente la loro efficacia.
Filati Naturali
Sicuramente i filati naturali hanno degli aspetti molto interessanti che i prodotti sintetici non riescono ad eguagliare ma è importante fare chiarezza. Nessuna calza realizzata industrialmente potrà fare a meno di una certa percentuale di filati sintetici che serviranno a dare elasticità, struttura e lavorabilità.
- Cotone: Pessimo per le attività sportive perché assorbe l’umidità e si asciuga molto lentamente
- Lana Merinos: Il prodotto più indicato per le attività aerobico per le sue proprietà lenitive ed anti vesciche, isolanti ed antibatteriche
- Alpaca: Stesse caratteristiche della lana merinos ma si infeltrisce molto facilmente;
- Kashmere: Lana finissima di capra che ha le eccellenti caratteristiche della lana ma è estremamente delicato e costoso.
- Seta: Utilizzata su calze molto sottili e tecniche. Filato molto caldo e resistente.
- Bamboo: Filato antibatterico molto resistente realizzato dalla cellulosa del bamboo. Tende a mantenere l’umidità.
- Tencel: Sempre un filato ricavato dalla cellulosa ma ricavato dall’Eucaliptus.
Per quanto riguarda i filati naturali la loro percentuale non dovrebbe mai essere inferiore al 50%.
2) La finezza della calza
Calze da trekking quali scegliere? Quelle che considerano il mercato che si sta orientando sempre più verso modelli sempre più comodi e leggeri che impongono calze sempre più sottili. Considerate questa regola aurea:
Se si tratta di poche ore nessun problema ma se si tratta di trekking e cammini di svariati giorni, o addirittura uscite alpinistiche con pernotto le condizioni climatiche nell’arco dell’escursione possono variare sensibilmente.
Una calza sottile difficilmente riuscirà a compensare le variazioni del piede sia in termine di temperature che di volume assicurando sempre una calzata ottimale. Una calza più spessa invece potrebbe aiutarvi a compensare queste variazioni.
3) L’altezza
Questa scelta dipende molto dal tipo di calzatura con le quali fai l’escursione:
- Calza alta: deve arrivare sotto il ginocchio e sopra il polpaccio con un polsino ben elasticizzato altrimenti cade
- Calza a gambaletto: non deve essere eccessivamente stretta
- Calza bassa: occhio alle zecche!
Sperando che queste risposte sulle calze da trekking quali scegliere siano utili, ricordatevi sempre di mettere al primo posto la sicurezza.
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