L’estate è nel pieno del suo svolgimento e il turismo montano sta andando molto bene. Le famiglie che al mare preferiscono l’alta quota (o che l’affiancano) non sono poche e gli scenari delle vette, seppur senza neve, restano comunque emozionanti. Sarebbe errato, però, non vedere “il rovescio della medaglia” che, se ignorato, rischia di fare del male al Pianeta e, di conseguenza, a tutti noi. E’ il caso di quel che sta accadendo al ghiacciaio dell’Adamello. Vediamo meglio di cosa si tratta.
La situazione del ghiacciaio dell’Adamello
Il dato preoccupante da mettere sotto la lente d’ingrandimento è che:
Il ghiacciaio dell’Adamello perde ogni anno 14 milioni di metri cubi di acqua, una quantità tale da riempire 5600 piscine olimpioniche.
Dati alla mano, per capire la portata del problema, c’è da ricordare che, nel 1957, il ghiacciaio più esteso d’Italia copriva una superficie di circa 19 chilometri quadrati. Nel corso degli anni, invece, ha subito una progressiva e inarrestabile riduzione fino ad oggi dove si registra un marcato ritiro del ghiaccio dell’Adamello, quantificabile in 10-12 metri.
La Carovana dei Ghiacciai
A dirlo sono i risultati della Carovana dei ghiacciai, la campagna di monitoraggio portata avanti da Legambiente. L’iniziativa viene portata avanti con l’obiettivo di monitorare la salute di tredici ghiacciai alpini e il Calderone d’Abruzzo.
La Responsabile delle Alpi per Legambiente Vanda Bonardo si è così espressa sul tema:
Le masse glaciali dell’Adamello, il più grande ghiacciaio d’Italia, colpiscono in quando a dimensioni e bellezza e lasciano grande sconcerto al pensiero che nei prossimi decenni se continueremo con il trend attuale di immissioni di gas climaterianti, non potranno più essere ammirate dai numerosi turisti che raggiungono il passo del Presena.
Poter ammirare o meno il ghiacciaio in futuro, non è però l’unico problema. L’obiettivo della Carovana dei ghiacciai, giunta alla seconda edizione, è quello di comprendere gli effetti della crisi climatica sullo stato dei nostri ghiacciai e sensibilizzare quante più persone possibili riguardo gli impatti dell’attività umana sullo stato di salute del Pianeta.
Il ghiacciaio dell’Adamello, le conseguenze
Essendo il ghiacciaio uno dei più fragili tra quelli presenti sulle Alpi (si trova ad una quota inferiore rispetto agli altri) risente maggiormente e prima dell’aumento delle temperature. Va da sé che lo scioglimento di ampie porzioni di ghiaccio lo rende ancora più vulnerabile, perché crea l’affioramento di zone rocciose, che si scaldano e velocizzano la fusione e la frammentazione del ghiaccio circostante. In sintesi è un cane che si morde la coda:
La perdita di ghiaccio del ghiacciaio dell’Adamello, dunque, rende più rapida la perdita di altro ghiaccio e, contemporaneamente, contribuisce a un ulteriore innalzamento delle temperature. Un vero e proprio circolo vizioso, poiché l’aumento delle temperature porta chiaramente allo scioglimento di altre porzioni del ghiacciaio.
Godetevi la montagna consapevolmente di quel che rischia e fatelo sempre in sicurezza.
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Altezza della neve
E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.
Nuovi livelli di mappa
Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.
Dati fotografici
Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.