Tra i tanti temi da portare avanti nello sviluppo di una società integrata non bisogna lasciare indietro il turismo inclusivo. Perché, se è vero che le montagne sono di tutti, lo devono essere anche per chi non ha il dono della vista fin dalla nascita o l’ha persa. Ecco perché quest’estate un gruppo di persone non vedenti percorrerà lo storico Cammino di San Vili, che parte dalla nota località sciistica Madonna di Campiglio per arrivare a Trento, snodandosi per 100 km. Sarà un’occasione per accendere i riflettori su questa realtà… una luce nel buio di una certa cultura che permea anche chi ama l’alta quota. Vediamo di cosa si tratta.
Cammino San Vili Special Week
Si tratta di un evento di turismo inclusivo che è in programma dal 20 al 26 giugno e che rappresenterà l’occasione per portare avanti gli interessi degli escursionisti non vedenti. Durante la settimana saranno organizzati diversi eventi per riscoprire il contatto con la natura e dimostrare che la montagna non va vissuta soltanto con la vista ma anche con tutti gli altri sensi.
Le dichiarazioni
Sarà un bel capitolo di turismo inclusivo quel che accadrà a giugno. Lo commenta così la consulente del Parco Fluviale della Sarca Maura Gasperi:
Chi l’ha detto che la montagna, e soprattutto il trekking montano, è qualcosa riservato esclusivamente a noi vedenti? Con questa iniziativa vogliamo dimostrare che è un luogo meraviglioso anche per i non vedenti. E anzi, vogliamo anche dimostrare che i territori che investono nel turismo accessibile hanno un valore aggiunto che può trasformarsi in crescita sociale ma anche in ritorno economico.
Il cammino di San Vigilio
Per capire cosa c’è dietro a quest’itinerario di turismo inclusivo, va ricordato che il cammino è suddiviso in 6 tappe e ripercorre le orme di San Vigilio, terzo vescovo della storia di Trento e patrono del capoluogo trentino. Come spiegano gli storici:
Secondo la tradizione, il sentiero di 100 km ricalca quello seguito dal santo che per primo, nel 400 d.C., si avventurò tra le vie di montagna per portare avanti la sua missione di evangelizzazione.
Nel 1988 fu il CAI-SAT (Società Alpinisti Tridentini) a rivalorizzare l’antico cammino, proponendolo agli escursionisti. Successivamente, nel 2018 il Parco Fluviale della Sarca ha organizzato il percorso, creando la rete di strutture ricettive, pubblicando la Guida e la mappa e realizzando sia la credenziale che il testimonium.
I cento chilometri del cammino di San Vili sono composti da:
- sentieri
- strade forestali
- piste ciclabili
- vecchie stradine montane
Nel loro insieme attraversano valli e distese di prato al cospetto delle bellissime Dolomiti di Brenta. Durante il percorso vi imbatterete anche in terreni coltivati a ortaggi, antichi borghi e affascinanti santuari.
Le sei tappe del cammino di San Vili
Ecco com’è la suddivisione del cammino di San Vili:
- Madonna di Campiglio – Caderzone Terme. Lunghezza 22.1 km (dislivello 159 mt)
- Caderzone Terme – Saone; Lunghezza 19.6 km. (dislivello 235 mt)
- Saone – Stenico; Lunghezza 15.5 km. (dislivello 589 mt)
- Stenico – S. Lorenzo in Banale (Loc. Nembia); Lunghezza 13.5 km. (dislivello 555 mt)
- Lorenzo in Banale – Monte Terlago; Lunghezza 22 km. (dislivello 842 mt)
- Monte Terlago – Trento Lunghezza 14,5 km. (dislivello 681 mt)
Che lo facciate come non vedenti o meno, non dovete mai dimenticare la sicurezza in montagna.
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