Quando nevica è sempre uno spettacolo ma, al netto della poesia di certi panorami, non bisogna mai dimenticare l’importanza della sicurezza in montagna. Che ce ne sia poca o che ne sia scesa tante, esistono diversi accorgimenti per essere certi di godersi l’attimo ma senza la paura di non tutelare sé stessi o la propria famiglia nel modo giusto. Ecco perché riportiamo per la nostra comunità questi preziosi consigli su cosa fare prima e dopo una nevicata.
Cosa fare prima e dopo una nevicata
Sulle accortezze da tenere in caso di nevicata s’è così espressa la guida alpina Luca Tenni:
Il problema principale che ha caratterizzato questo inverno, con poche nevicate e molto vento, è quello degli strati deboli persistenti. Consiste nella presenza di strati deboli all’interno del manto di neve vecchia: possono includere brina superficiale sepolta, cristalli a calice e brina di profondità ed è una condizione che può persistere anche per tutta la stagione invernale. È una di quelle cose non così semplici da vedere e valutare, anche all’occhio più esperto, non è così facile da gestire a differenza del lastrone che è più individuabile. Rumori di assestamento (whumm) e crepe nel manto nevoso, oltre a distacchi di valanghe, possono indicare una struttura sfavorevole, ma non sono necessariamente presenti. La situazione si è un po’ sistemata quando ci sono state due settimane di caldo, però sui pendii più esposti a nord è un problema che ha sempre un ruolo fondamentale.
Il rialzo delle temperature
Nell’ottica di sapere cosa fare prima e dopo una nevicata, va tenuto a mente questo punto, soprattutto per i pendii esposti a sud, dove la conseguenza peggiore è che ci fosse pericolo di neve bagnata in anticipo rispetto alla normalità:
Il manto nevoso è spesso umido a basse quote, ma sulle esposizioni al sole la sua umidificazione può arrivare anche fino a 2400m. Le temperature miti, unite all’alta umidità e al graduale aumento dell’insolazione, inumidiscono sempre più il manto nevoso e questo porta a una perdita di resistenza, tra gli strati o al livello del suolo. Problema che si può evitare, quando segnalato nel bollettino valanghe, scegliendo pendii con esposizione a nord oppure partendo presto e cercando di concludere l’escursione prima che il sole abbia scaldato troppo la neve.
Le nuove nevicate
Tutto molto bello ma va tenuto sott’occhi che, sui pendii erbosi esposti al sole, c’è stata la formazione di numerose rotture da scivolamento, chiamate anche “bocche di balena”:
Il suolo era caldo e in grado di produrre quindi un riscaldamento e un’umidificazione del manto nevoso a partire dal basso. I bollettini valanghe segnalavano di prestare attenzione alla neve fresca e ventata i cui accumuli potevano distaccarsi anche con il passaggio di un solo sciatore. Ora, con un nuovo rialzo termico, è ritornato il pericolo di valanghe di neve bagnata, anche se essendo passato qualche giorno dalle nevicate le condizioni sono già leggermente più stabili. Nel giro di pochi giorni la situazione si è modificata molte volte, gli aspetti problematici hanno continuato a cambiare con l’evolvere del meteo e delle temperature.
La considerazione importante che si può fare in conclusione a questo ragionamento su cosa fare prima e dopo una nevicata è che dovete:
- conoscere il luogo
- parlare con le guide del posto
- cercare di prestare attenzione ai segnali che vedete intorno a noi
- leggere il bollettino valanghe
E muoversi sempre con tutta l’attrezzatura necessaria a garantirsi escursioni sicure.
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Altezza della neve
E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.
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Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.
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