La pittura di montagna è un genere a sé. Non è facile o comune sposare l’arte di ritrarre cime e altitudini rarefatte e questo rende certi dipinti pezzi unici molto ambiti dagli amanti delle escursioni. Non sono mai troppe le occasioni per ammirarne un po’ tutte insieme e per questo grande successo ha avuto la mostra “Paolo Punzo. Montagne di Lombardia”, allestita al primo piano della Torre Viscontea e curata dall’agenzia di comunicazione Welcome di Bergamo, in collaborazione con Cai Lecco, Comune di Lecco e Sistema Museale Urbano Lecchese, con il patrocinio di Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
La mostra di pittura di montagna
Giorgio Cortella dell’agenzia Welcome così spiega quest’iniziativa sulla pittura di montagna:
La mostra vuole essere l’occasione per una riflessione a più voci sul valore della montagna e del suo ecosistema. L’esposizione segna la riscoperta, attraverso la presentazione di un’ampia collezione di oltre 70 opere, dell’attività del pittore Paolo Punzo (Bergamo 1906-1979). A regnare incontrastate nelle sue opere su tela o su tavola sono, infatti, le più importanti vette dell’arco alpino della Lombardia, spesso dipinte en plein air.
Alla base sta la sua passione personale. Punzo cresce infatti sia a livello alpino che artistico all’ombra del Cai e le montagne che dipinge sono le stesse che ha scalato o su cui si è arrampicato, magari con la tavolozza e i colori nello zaino.
Chi è Paolo Punzo
Nome di spicco della pittura di montagna, fin dal 1928, infatti, Punzo prende a frequentare le montagne della Valmalenco e della Valfurva, in Valtellina, con soggiorni sempre più sostanziosi che, all’inizio degli anni trenta, ispirano le prime grandiose rappresentazioni:
- monte Disgrazia
- Bernina
- Tresero
- Gran Zebrù
- cime delle Retiche
- cime del Parco dello Stelvio
La pittura bergamasca di montagna
Punzo non è l’unico ad occuparsi di pittura di montagna:
Da Ermenegildo Agazzi ad Alberto Vitali, passando per Luigi Deleidi detto il Nebbia, e poi Giorgio Oprandi, Silvio Poma, Costantino Rosa, Pietro Maria Ronzoni e tanti altri, il rapporto tra pittura e montagna è una lunga e peculiare tradizione.
Un capitolo a parte merita l’ultimo scorcio dell’Ottocento, con l’arrivo alla guida dell’Accademia Carrara di Cesare Tallone che, affascinato dalle montagne italiane, spesso accompagna gli allievi in escursioni en plein air.
Di certo godere di certi panorami attraverso la pittura di montagna non genera rischi ma non è una buona ragione per non vivere la montagna dal vivo. Basta farlo in sicurezza.
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