I cambiamenti climatici sono un tema sempre più pressante. Riguardano tutti ma ancor di più gli appassionati di montagna che spingono forte sulle escursioni in alta quota ma rischiano di trovare situazioni sempre diverse da quelle che hanno creato gli anni passati. Per sensibilizzare i nostri lettori e la nostra comunità affrontiamo la questione applicandola al caso concreto degli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute delle piante. Da lì si capisce tantissimo.
L’Anno Internazionale della Salute delle Piante
Per entrare nel vivo dei cambiamenti climatici sulla salute delle piante sono utili le parole del Presidente del Comitato Direttivo Ralf Lopian:
Si tratta di un’iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo della politica sull’importanza della salute delle piante e per indurre i governi e la comunità internazionale a prendere provvedimenti efficaci in sua difesa.
Tra i problemi più urgenti da affrontare c’è l’impatto del cambiamento climatico. A tal fine, Il Comitato direttivo dell’IYPH ha commissionato d’accordo con la FAO una relazione scientifica sull’argomento a un gruppo internazionale di esperti, istituendo un rigoroso sistema di revisione tra pari a garanzia del fondamento scientifico del documento e dell’attendibilità dei risultati.
I cambiamenti climatici sulla salute delle piante
Tutto quello che si sa sul tema ha una solida base scientifica. Un gruppo internazionale di undici ricercatori (provenienti da Spagna, Iraq, Brasile, Australia, Stati Uniti, Sudafrica, Germania, Libano, Cina e Jamaica), infatti, si è riunito per riesaminare le ricerche condotte fino a oggi sulla relazione tra malattie delle piante e cambiamenti climatici con l’obiettivo di individuare le strategie per prevenire e mitigare i rischi ad essi collegati.
Il gruppo di ricerca internazionale è stato coordinato dalla prof.ssa Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in Campo Agro-ambientale dell’Università di Torino che da più di 18 anni opera a livello internazionale sui temi che riguardano la patologia vegetale:
Le ricerche condotte finora sull’impatto dei cambiamenti climatici sulle malattie delle piante non sono giunte ancora a una conclusione definitiva, ma costituiscono un ottimo punto di partenza per elaborare strategie efficaci di prevenzione e mitigazione dei rischi legati ai patogeni vegetali e ai cambiamenti climatici.
Le gravi patologie vegetali degli ultimi anni
Ciò che è più evidente dei cambiamenti climatici sulla salute delle piante è che il riscaldamento globale contribuisce alla diffusione di organismi indesiderati:
E’ sufficiente un inverno insolitamente caldo a favorire la proliferazione di insetti e organismi nocivi in areali dove in condizioni normali essi non sopravvivrebbero. A questo si è aggiunta la diffusione di patogeni legata ai viaggi e alla globalizzazione dei mercati che negli ultimi anni ha facilitato l’introduzione in nuove aree geografiche di diversi parassiti che rischiano di avere un impatto devastante su coltivazioni e foreste.
Il gruppo di ricerca guidato da Agroinnova ha analizzato i numerosi casi di gravi patologie vegetali che si sono verificati negli ultimi anni:
- il punteruolo rosso delle palme (che ha colpito l’Europa mediterranea e il Medio Oriente)
- la ruggine del caffè
- la Xylella fastidiosa (che ha distrutto gli uliveti in Puglia)
- la peronospora della patata e della vite
- alcune specie di funghi che producono micotossine, nematodi ed erbe infestanti.
Gli effetti negativi dei cambiamenti climatici non colpiscono solo i sistemi agricoli e forestali, ma anche i sistemi naturali:
Se negli ecosistemi agricoli il rischio fitosanitario associato alla diffusione di insetti, patogeni e infestanti aumenterà in conseguenza delle alterazioni indotte dal cambiamento climatico, lo stesso discorso vale per la vegetazione forestale.
Ecco perché i cambiamenti climatici sulla salute delle piante sono la punta dell’iceberg che dobbiamo iniziare a guardare negli occhi. Per salvare le nostre montagne dobbiamo salvare il nostro Pianeta e gli strumenti per farlo ce li abbiamo in mano.
I nuovi strumenti di MountaiNow
Se tornare in montagna sarà una realtà piacevole non dobbiamo mai dimenticarne la sicurezza. Ecco perché abbiamo aggiunto molte nuove caratteristiche tra cui queste principali.
Altezza della neve
E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.
Nuovi livelli di mappa
Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.
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Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.