Cambiamenti climatici, ecco come sta agendo il MITE

Cambiamenti climatici, ecco come sta agendo il MITE

I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi non li vuole ammettere. Ecco perché s’è creato un connubio tra cambiamenti climatici e MITE. Più nello specifico, è stato avviato dal Ministero della Transizione ecologica con ANCI e ISPRA, un programma sperimentale che può contare su 80 milioni di euro di fondi. Qual è il suo obiettivo? Realizzare interventi di forestazione urbana, edilizia climatica, riciclo e riutilizzo delle acque reflue e rigenerazione urbana nelle città con più di 60mila abitanti.

L’iniziativa

Questo matrimonio tra cambiamenti climatici e MITE intende aumentare la resilienza dei centri urbani ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità.

Di base è un programma sperimentale, il primo a porsi questi obiettivi a livello nazionale, per ora destinato ai Comuni con popolazione superiore ai 60.000 abitanti, teso a:

Favorire la pianificazione a livello locale per l’adattamento e la sperimentazione di misure pilota e concrete da attuare nelle aree urbane, con il coinvolgimento di amministrazioni e cittadini, per fronteggiare in modo più efficace le conseguenze del global warming, riducendo la vulnerabilità delle città.

Gli interventi ammessi

Il Programma cambiamenti climatici e MITE si snocciola sulla realizzazione di interventi cromatici così divisi.

Green e Blue

  • realizzazione di spazi verdi in ambito urbano o di forestazione periurbana, funzionali a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici;
  • utilizzo di materiali riflettenti/basso assorbimento di calore, per utilizzi orizzontali e verticali, ad esempio per pavimentazioni/arredo urbano, strutture ombreggianti;
  • realizzazione di interventi di edilizia climatica, tetti e pareti verdi, boschi verticali, barriere alberate ombreggianti, sistemi di coibentazione e ventilazione naturale, tetti freddi e tetti ventilati, ecc.;
  • creazione di sistemi di raccolta delle acque meteoriche, con depurazione e accumulo finalizzato al riciclo per usi non umani, per un uso più efficiente e razionale delle risorse idriche, anche con un’ottica di innovatività e di città smart;
  • interventi finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate, con la finalità di impiegare la risorsa idrica per altri scopi (es. agricoltura, irrigazione parchi e giardini, lavaggio stradale, usi ornamentali anche per il miglioramento della fruizione e del microclima degli spazi pubblici, ecc.) e di rinforzare pratiche di circolarità nella gestione del ciclo idrico integrato.

Grey

  • creazione, ampliamento o rifacimento in ambito urbano di aree pedonali, parcheggi, piazze, bordi stradali, percorsi, ecc., con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo in chiave di rigenerazione urbana;
  • sperimentazione sugli spazi pubblici di soluzioni per il drenaggio urbano sostenibile, intese in chiave di rigenerazione urbana, come le piazze/spazi multifunzione o strutture, vasche, serbatoi deputati alla raccolta e al deflusso dell’acqua meteorica in caso di precipitazioni estreme.

Non solo. Il programma prevede inoltre una serie di misure di rafforzamento della capacità adattiva, finalizzate a migliorare la conoscenza a livello locale, la redazione di strumenti di pianificazione comunale di adattamento ai cambiamenti climatici e di sensibilizzazione, formazione, partecipazione per gli operatori del settore e per la rete dei portatori di interesse.

Le risorse a disposizione del piano

Come detto in apertura, il programma sperimentale “Cambiamenti climatici e MITE” può fare affidamento su un budget di circa 80 milioni ripartiti in base al numero di residenti dei Comuni così suddivisi:

  • il 40% delle risorse andrà ai Comuni capoluogo delle città metropolitane;
  • il 30% agli altri Comuni con popolazione residente non inferiore a 100.000 abitanti;
  • il restante 30% andrà in favore dei Comuni con popolazione residente minore a 100.000 abitanti e non inferiore a 60.000 abitanti.

I tempi per partecipare

I Comuni interessati a partecipare al programma “Cambiamenti climatici e MITE” possono inviare la domanda di ammissione al finanziamento entro il 6 settembre.

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