La sicurezza in montagna è importantissima ma bisogna saperla gestire. Non sono infinte le risorse e non tutte le emergenze sono tali. Oltre ad un miglioramento della tecnologia per salvare vite (cosa di cui ci occupiamo con molta felicità), sarebbe il caso di impegnarsi anche a scorporare le richieste blande se non quelle inutili. Non c’è in esse per forza il dolo ma è evidente che chi si vuole godere la montagna deve lottare per una sua gestione sempre più lineare e fluida. Ecco perché raccontiamo questa storia un po’ surreale ma a lieto fine.
Un falso allarme in montagna
Nel novero delle cose che succedono per tenere alta la sicurezza in montagna bisogna mettere anche questo. I giornali riportano la notizia dell’attivazione per errore dell’app per il soccorso in montagna. ad opera di un signore. Questo ha fatto scattare l’intervento dell’elicottero di Albenga e dei vigili del fuoco da Sanremo. I fatti sono avvenuti attraverso un’applicazione da smartphone che in caso di necessità segnala una situazione di emergenza in atto. Un programma studiato appositamente per effettuare la chiamata anche se il proprietario è impossibilitato a farlo, come nel caso di un incidente. In questo caso il settantenne che i soccorritori si sono affrettati a cercare nella zona di Colla Melosa, nelle Alpi Marittime, in montagna non c’era proprio andato, era tranquillamente nel salotto di casa. A scoprirlo, dopo le infruttuose ricerche dall’elicottero è via terra, sono stati i carabinieri che partendo dal numero di cellulare sono arrivati all’intestatario e si sono presentati alla sua porta di casa, a Taggia.
L’epilogo
L’uomo alla vista dei militari è caduto dalle nuvole, si è scusato, ma la geolocalizzazione ha chiarito questo mistero sulla sicurezza in montagna. L’anziano, un appassionato di trekking ed escursioni che aveva scaricato l’applicazione tempo fa, ora dovrà pagare qualche migliaio di euro (probabilmente tra 3 e 4 mila) per la mobilitazione ingiustificata, anche se passiva, della macchina dei soccorsi che ha impiegato tempo e risorse per raggiungere la zona dove era stata segnalate l’emergenza. Una delle possibilità è che si sia trattato di un malfunzionamento dell’applicazione, elemento che dovrà essere valutato con il gestore. E’ strano, infatti, che nonostante l’attivazione involontaria della chiamata di soccorso, il cellulare abbia segnalato la presenza dell’uomo a Colla Melosa e non nella sua abitazione di Taggia dove si trovava in realtà (a un bel po’ di chilometri di distanzia). Si annuncia una possibile guerra di carte bollate ma fate attenzione!
Lo dicevamo in apertura e lo confermiamo qua… noi stiamo, ogni giorno che passa, alzando l’asticella della qualità della sicurezza in montagna. Come? Usando la nostra app per smartphone e tablet che condivide mappe e foto delle gite di tutti gli escursionisti d’Europa per creare un prezioso ed importante network di informazioni sulla montagna e le sue condizioni climatiche. Testala. Lo puoi fare da qui download per iOs e da qui download per Android.