Professione della guida alpina: ecco cosa c’è da sapere

Professione della guida alpina: ecco cosa c’è da sapere

La percezione delle Alpi è mutata negli anni. All’inizio facevano paura. Secondo le tradizioni di quel periodo”alle quote più alte dimoravano gli spiriti dei morti. Il demonio faceva sentire la sua voce nelle calde giornate estive sulla Mer de Glace”. Ecco perché quei pastori e quei cacciatori che, ogni tanto, capitavano riportavano indietro storie di terrore e i incomprensibili fenomeni. Poi la mente e la cultura umana sono cambiati e con loro l’idea che abbiamo delle Alpi. Nasce da questa crescita la professione della guida alpina.

Con l’avvento dell’illuminismo, il mondo inizia a porsi degli interrogativi, a cercare spiegazioni concrete ai fenomeni. Superstizioni e credenze vengono messe in dubbio dalla scienza. Anche la montagna. Il pioniere di questo genere fu il ginevrino Horace-Bénédict de Saussure. Dal suo punto d’osservazione del Monte Bianco, si interrogava sull’altezza della montagna e sulla possibilità di effettuare in cima a essa alcuni esperimenti di fisica. La prima salita non fu, però, sua ma del medico Michel Gabriel Paccard e del cercatore di cristalli Jacques Balmat. Sono le 18.23 dell’8 agosto 1786 ed è un evento storico, con questa salita nasce infatti l’alpinismo.

La professione della guida alpina

Le categorie che più sono interessate a scoprire la montagna sono:

  • cittadini;
  • scienziati;
  • classi abbienti.

Ai montanari interessa poco ma individuano un business. Sono, infatti, loro ad accompagnare i ricchi signori di città in quota grazie alla loro prestanza fisica, alla conoscenza del territorio e alla sempre maggior esperienza nel muoversi tra sfasciumi e ghiacciai. Alcune di queste figure diverranno celebri. Il primato ha un nome preciso.

La prima guida alpina fu Balmat, primo salitore del Bianco, che è anche il primo a svolgere questo lavoro ritornando sulla cima più alta d’Europa nel 1787, in compagnia di de Saussure. In seguito questi professionisti si raggrupperanno in associazioni. La prima di esse nacque nel 1821 a Chamonix. In Italia avvenne nel 1850, anno di fondazione della Società delle Guide Alpine di Courmayeur.

Dopo gli scienziati, desiderosi di salire sui ghiacciai per fare esperimenti, nasce un turismo montanaro. All’inizio è un intrattenimento che riguarda i ricchi signori ma, nel giro di pochi anni, il Monte Bianco inizia a ricevere sempre più visite, con guide intente a portare su, fin sul tette d’Europa, nobili inglese, tedeschi, francesi o italiani.

Il successo delle Alpi

I tempi per avere la professione della guida alpina ufficializzata sono maturi. Mentre il Monte Bianco va trasformandosi sempre più in un’attrazione aristocratica, il desiderio di raggiungere le vette ancora inviolate si estende, iniziando a interessare sempre più persone.I maggiori rappresentanti di questa fase furono inglesi e tedeschi. A partire dal 1800, furono portate a termine tutta una serie di prime ascensioni su quelle che sono le vette più importanti e simboliche dell’arco alpino occidentale e orientale:

  • la prima è quella del Großglockner, montagna più alta d’Austria;
  • Punta Giordani, sul Monte Rosa;
  • l’Ortles;
  • lo Jungfrau;
  • il Bernina;
  • il Pelmo;
  • il Monviso, alle cui pendici verrà poi fondato il Club Alpino Italiano;
  • le Grandes Jorasses;
  • la Marmolada;
  • il Cervino.

Ora che conosci la storia della professione da guida alpina, scopri come ci si muove in sicurezza ad alta quota Come? Usando la nostra app per smartphone e tablet che condivide mappe e foto delle gite di tutti gli escursionisti d’Europa per creare un prezioso ed importante network di informazioni sulla montagna e le sue condizioni climatiche. Testala. Lo puoi fare da qui download per iOs e da qui download per Android.

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