Attività su roccia? Per molti versi affascinante. Perché è una sfida tra l’uomo e la natura. Un continuo confronto tra i nostri limiti e quelli che ci impone un ambiente apparentemente ostile. Saperne qualcosa di più su questa disciplina non aiuterà solo chi vuole scoprire come scalare una parete ma anche chi già mette in pratica alcuni insegnamenti ma non si può considerare un esperto. L’idea di questo articolo, infatti, è di spiegarvi cosa fare sulle rocce e come tutelare la vostra sicurezza con alcuni concetti chiave che è bene impariate in fretta. Se avete fretta e vi prudono le mani, non vi resta che concederci (e concedervi) qualche minuto per leggere fino alla fine queste parole. Buon viaggio.
Attività su roccia? Il termine “arrampicare” indica “la progressione su pendii o pareti (formazioni rocciose o ghiacciate), ed in qualsiasi ambiente (falesia od alta montagna)”. Questi ci dà modo di sviluppare 2 filosofie di questa attività:
- come esigenza di salire una parete verticale (anche se di pochi metri) per “gioco”;
- come evoluzione dell’escursionismo nel raggiungere una cima.
Tutto sta, in entrambi i casi, ad imparare in fretta come usare gli arti nel modo giusto. Questo perché in montagna, per la conformazione del terreno stesso, a volte, si è costretti prima ad utilizzare le mani per mantenere l’equilibrio (difficoltà di I grado), a spostare un arto per volta con movimenti impostati con una certa correttezza (II grado) e così via sino a quando gli appigli (per le mani) e gli appoggi (per i piedi) diventano sempre più radi.
Il massimo livello raggiungibile circa l’attività su roccia avviene quando dovete compiere movimenti più articolati e faticosi su strutture rocciose verticali o strapiombanti (difficoltà sino all’VIII grado). Capiamone di più per stare sicuri in montagna.
Difficoltà escursionistiche
Per scalare una parete in sicurezza, il CAI ha deciso di distinguere l’impegno richiesto nei vari itinerari dandovi così modo di arrivare preparati alla prova che state per affrontare:
T = Turistico
Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.
E = Escursionisti
Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie…). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono l’attrezzatura descritta nella parte dedicata all’escursionismo ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.
EE = Escursionisti Esperti
Sono itinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall’ambiente alpino, passo sicuro ed assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata ad una giornata di cammino abbastanza continuo.
EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
Vengono indicati i percorsi attrezzati (o vie ferrate), richiedono l’uso dei dispositivi di autoassicurazione.
Difficoltà alpinistiche
Le valutazioni delle difficoltà alpinistiche si riferiscono a condizioni montane e meteo ottimali. Le capacità e la preparazione tanto fisica quanto psicologica devono essere adeguate a ciò che state per fronteggiare.
Nello specifico, le difficoltà su roccia vanno, secondo la scala francese e la scala USA, così:
I = Primo Grado
E’ la forma più semplice dell’arrampicata: si devono usare frequentemente le mani per mantenere l’equilibrio e richiede una valutazione preventiva della qualità della roccia prima di apporgiarvi il piede.
II = Secondo Grado
Inizia l’arrampicata vera e propria: è necessario spostare un arto per volta con una corretta impostazione dei movimenti. Appigli (per le mani) ed appoggi (per i piedi) sono abbondanti
III = Terzo Grado
La struttura rocciosa è più verticale, appigli e appoggi sono più radi ma con una certa possibilità di scelta nei passaggi e nei movimenti.
IV = Quarto Grado
Appoggi ed appigli cominciano ad essere esigui: è richiesta una certa tecnica nel superare passaggi con strutture rocciose particolari (camini, fessure, spigoli…).
V = Quinto Grado
L’arrampicata diventa delicata e tecnica (placche ecc.) e richiede anche forza fisica (opposizione di forze con i diversi arti). Il passaggio deve essere esaminato preventivamente.
VI = Sesto Grado
Necessita di allenamento speciale e continuo per sviluppare più forza nelle braccia e nelle mani: l’arrampicata può essere molto delicata con combinazione di movimenti ben studiati, o di forza per la presenza di strapiombi.
VII = Settimo Grado
Appoggi e appigli sono molto distanziati: doti di equilibrio e tecniche di aderenza sono fondamentali unite ad una preparazione specifica che sviluppi molta forza anche nelle dita.Da qui le difficoltà aumentano sino a superare (ormai), il X Grado. A partire dal quinto ogni grado di difficoltà ha un’ulteriore suddivisione inferiore (-) o superiore (+).
Ora avete messo qualche paletto in più sulle vostre attività su roccia ma ricordatevi che anche la tecnologia potrà aiutarvi a salvare la pelle. Per esempio grazie alla vostra app che nasce per condividere mappe ed informazioni utili tra chi vive la montagna come amore e passione. Sarete guidati in sicurezza da mille occhi di appassionati come voi. Da qui download per iOs e da qui download per Android.